L’accessorio giusto, al momento giusto, nel luogo giusto: regole di stile per lei e per lui firmate De Wan.
Ci passi e ti fermi. Eh sì, anche se hai l’armadio pieno, quando entri da De Wan capisci che ti manca sempre qualcosa, quel tocco, quel frillo, quel dettaglio che fa la differenza: la tracollina color block, gli occhiali che sberluccicano, la coco-bag così ben indossata da Astrid Ericsson, il foulard con lo skyline di Milano interpretato da Carolina Dovera e la sciarpa come quella che indossa Nimai, bella stagista… Tutte loro amano farsi immortalare da Bruno Colombo. E poi c’è il giro di perle Hiridee come hai visto al collo dell’amica contessa, animatrice dei salotti milanesi e assidua frequentatrice della boutique. De Wan è una garanzia di lungimiranza e visione nel mondo della moda, perché da sempre anticipa le nuove tendenze, fin dal 1955, quando Erika De Wan, aprendo una raffinata boutique a Torino nella centralissima Piazza Castello, fece scoprire alle donne italiane il fascino segreto dei bijoux, i gioielli fantasia lanciati in tutto il mondo dalle dive del cinema americano e la preziosa collezione de “I gioielli della Regina” ispirati alle parure di Casa Savoia. Oggi l’azienda disegna, realizza e commercializza in proprio le collezioni, disponibili nelle eleganti sedi di Milano, Torino e Monte-Carlo e presso i rivenditori autorizzati, che sono il punto di riferimento per chi ama regalare – e regalarsi – un’emozione attraverso oggetti dallo stile unico e inconfondibile.
Ogni creazione De Wan è caratterizzata da lavorazioni accurate nel rispetto di una tradizione artigianale che è alla base del successo italiano nel mondo.
Recentemente il foulard disegnato per la Cavalleria italiana ha fatto il suo ingresso nel Museo Storico della Cavalleria di Pinerolo. Fra le sciarpe delle nuove collezioni, quella realizzata in serie numerata porta il titolo emblematico Ripartenza, “con l’auspicio che non sia soltanto economica ma anche sociale per la Nazione”, afferma Roberto De Wan, sempre presente nell’amato negozio di via Manzoni 44, dove è anche possibile ammirare le sue originali opere pittoriche.