Da centotrent’anni fiori di qualità, che hanno regalato bellezza alla borghesia milanese e a personaggi del calibro di Valentina Cortese e Maria Callas.
Era la fine dell’Ottocento quando Angelo Radaelli cominciò a vendere fiori a Milano, coltivati in un vivaio della Brianza che ancora oggi è attivo. Il figlio Giuseppe ha portato avanti l’attività fino alle soglie della seconda guerra mondiale, poi nel dopoguerra il negozio di via Manzoni diventa un punto di riferimento per la buona borghesia cittadina. Nei primi anni Sessanta la ditta passa nelle mani della famiglia Sironi, con Domenico che rileva da Giuseppe Radaelli, che non aveva figli o eredi diretti. Domenico corona il sogno di guidare l’attività con cui collaborava da tanti anni, essendo entrato come garzone da giovanissimo. A metà degli anni Settanta entra suo figlio Marco, che ancora oggi supervisiona i lavori, egregiamente portati avanti da tutti e tre i suoi figli, Luca, Sara e Steven. La fiducia è una delle ragioni del successo così longevo e duraturo, che negli anni ha visto fidelizzarsi personaggi del calibro di Maria Callas, che quando passava da Milano era sempre qui. Anche la compianta Valentina Cortese era un “personaggissimo”, che mandava i suoi collaboratori a rifornirsi quotidianamente da Radaelli. “L’ho sentita fino a un paio di anni fa – ricorda Marco – telefonava sempre e a volte passava per il negozio, voleva le rose bianche e amava l’azzurro, oltre al suo tipico color sabbia”. Sono ormai proverbiali i bouquet Ottocento con i nastrini cadenti, fatti di fiori semplici come i nontiscordardime e le roselline a tinte pastello.