Specialità preparate con abilità e genuinità dalla famiglia Sommariva, in quella che tutti chiamano “la fabbrica dei dolci”.
Giorgio Sommariva era per tutti “l’uomo con le mani pasta”, da quando nel 1976 rilevò la pasticceria Grandi e la chiamò con il suo nome e quello dei suoi figli, che allora avevano solo cinque e due anni, ma per papà era già da scrivere il loro futuro a bottega. Fu un nome lungimirante, perché ormai da oltre quarant’anni la famiglia Sommariva gestisce l’attività con Gianluca e Ivan, figli appunto di Giorgio e Teresa. Nella bottega convivono alcuni cimeli del passato, come la bellissima cappa dell’antico forno alimentato a carbone, ma anche alcuni tavoli in marmo. La storia ormai quasi centenaria della bottega vede la sua origine con il fondatore Attilio Colombo, che inaugura l’attività subito dopo la prima guerra mondiale, proseguendo con Carlo Grandi e sua moglie Cesarina, che rilevano la gestione e la portano avanti per cinquant’anni, quando – ormai stanchi e appagati – la cedono a Giorgio Sommariva. Fin da subito la nuova gestione si caratterizza per la specialità che ancora oggi è richiestissima, gli Amaretti di Porta Romana, dolci con un pizzico di amaro dal gusto inconfondibile. Le specialità, a dire il vero, sono tante, dalle torte di matrimonio con la fotografia commestibile, ai gelati preparati ancora secondo l’antica ricetta.