Erboristeria Novetti
Tisane, decotti, pozioni: la tradizione delle piante officinali risale all’antichità e si fonda sulla lunghissima esperienza del “vivere secondo natura”. Indiscusse le proprietà benefiche.
Settant’anni fa aprire un’erboristeria era un atto rivoluzionario e innovativo, molto più di nicchia dell’abitudine che si è diffusa negli ultimi anni.
Italo Novetti credeva fermamente che la ricostruzione dopo la guerra dovesse passare attraverso un ritorno alla natura. Italo lavorava in un’azienda di piante officinali già negli anni Trenta, quindi la sua scelta controcorrente derivava da una lunga esperienza in un settore in cui in realtà l’Italia – e tutta l’Europa – eccelleva molti secoli fa, come ha raccontato anche Umberto Eco nel “Il Nome della Rosa”. Oggi dietro al bancone ci sono Francesco, figlio di Italo, e sua figlia Elena, ma sono già nate anche le nipotine, possibile quarta generazione per la guida dell’erboristeria di famiglia. La bottega, da sempre in fondo a via Paolo Sarpi, è un gioiello che si offre intatto agli occhi del visitatore, come una volta. In esposizione ci sono tantissimi vasi trasparenti con erbe e piante per tisane e decotti, con proprietà nutritive e rigeneranti, che non possono essere considerate mediche, ma sanno senza dubbio offrire benefici a chi le assume. Alcuni prodotti vengono direttamente da coltivazioni nazionali, ma la maggior parte delle piante proviene da varie zone del mondo.