Franco

Fate la moda. Dal 1968.

 

La sociologia della moda si pratica insegnando ai giovani il lavoro di sarto. Da Bari a Milano, ecco la storia vincente di un artista innamorato della bellezza. Imprenditore instancabile.

C’è un modo antico di mettere ordine nel disordine: affidarsi alla geometria. E alla geometria si affida Francesco Fracchiolla in arte “Franco”, esteta prima che sarto, avvocato-filosofo e pittore quando prepara la sua prima sfilata nel suo inedito atelier in via Spiga 22, progettato dall’architetto Piero Pinto. E lo showroom si trova proprio al centro di quello che sarebbe poi divenuto il Quadrilatero e dove lo avrebbero soprannominato “uomo del GT bianco” per la spider con la quale sfrecciava nel centro di Milano. Era il maggio 1968: data profetica. Franco, affiancato dalla moglie Angela come pierre e dalla sorella Maria première, presenta una collezione dalle linee essenziali, pulite ma sofisticate, che a lui sembra classica ma in realtà è rivoluzionaria per colori, tessuti e proporzioni. Il suo claim: “Fate la moda, non fate la guerra”. Trentenne, si sente parte della beat generation o, quanto meno, condivide quel vento di cambiamento che soffia su tutti, anche sulle sue clienti; propone uno stile che piace ai “matusa” ma anche ai loro figli “capelloni”. Uno stile che conquista la borghesia milanese, destinato a diventare lo stile tout court e che cattura la clientela internazionale per la sua versatilità: abiti pratici e funzionali la mattina, sobri ed eleganti il pomeriggio, raffinati e seducenti la sera, grazie a un sapiente uso di paillettes, di scollature e di oblò che preludono al nude look. Ma sono i tagli asimmetrici, i pannelli geometrici, certe soluzioni spaziali nei tessuti double che firmano lo stile Franco per tutti gli anni Settanta e ispirano Cardin. E poi quei colori cosmetici, polverosi come cipria… Soprattutto si percepisce quell’eleganza frutto di alta tradizione sartoriale, preludio di grande vestibilità. Franco modifica linee e volumi tradizionali per vestire la nuova donna agile e scattante, quella che si vuole emancipare e si rivolge anche all’uomo e al bambino, con una serie di collezioni che diventano nel tempo total look. Nel frattempo, sfilate a Roma, Firenze, Milano, mostre e premi. Le sue proposte rivivono nel tratto originale di Brunetta, accendono i reportage di Camilla Cederna, occhieggiano su “Il Corriere della sera”, si lasciano sedurre dall’obiettivo di Bob Krieger… Quando nel febbraio del 1990 Franco si trasferisce nell’attuale sede di Via Senato 2, da lui stesso progettata, porta con sé una fama che è già tradizione. E continua il suo rapporto con la clientela che ancora oggi si rivolge a lui per una “rimessa a modello”.

Via Senato, 2 – Milano

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